lunedì 6 giugno 2016

Vortice di pensieri... continua...


...Continua...

I giorni trascorrevano caldi e lenti, come ogni estate.
La scuola era appena finita e una strana sensazione pervadeva l’animo di Ralph, si sentiva come se le giornate fossero eternamente lunghe, con quell’inebriante piacere di dormire fino alle nove del mattino e poi ritrovarsi a trascorrere le lunghe ore della giornata come se non finisse mai.
Le giornate d’estate erano tutte così , piene di luce, l’aria calda riempiva ogni spazio, spesso talmente calda che Ralph si sentiva soffocare, ma allo stesso tempo quella sensazione lo riempiva di felicità, come quella sensazione di dolore quasi piacevole, che ti fa sentire vivo e godere a pieno delle sensazioni della vita.
Più di tre mesi da trascorrete tra un tuffo al fiume, le corse nei prati e l’ascoltare i suoni della notte masticando un rametto verde di foglie di robinia, questo gli sarebbe spettato nelle settimane a venire.
Ralph benché fosse solo un bambino sapeva dentro di se che avrebbe rimpianto queste estati, questi momenti cosi pieni di inebriante felicità, momenti che sarebbero stati irripetibili e molto probabilmente, difficilmente eguagliabili.
Raramente Ralph tornava in città, troppo costoso prendere il torpedone tutti i giorni e troppo calda la città per trascorrerci le giornate, ma avrebbe voluto tornarci per provare  a rivedere quel ragazzino che lo aveva così colpito, era curioso, forse nemmeno lui sapeva perchè.
In realtà Ralph avrebbe voluto sentirsi dire grazie e girare con la testa alta e il petto all'infuori per il gesto che aveva fatto, avrebbe voluto sentirsi dire grazie e pavoneggiarsi un po’.
Non sarebbe mancata occasione di tornare in città, ma ora, i primi giorni di vacanza erano così dolcemente inebrianti, erano così tante le cose che Ralph avrebbe voluto fare in quei primi giorni, così tante da perdersi confusamente a fare niente tutto il giorno, se non giocare con la vita.
E le giornate trascorrevano dolci e liete, masticando le foglie di robinia seduto a gambe incrociate sul dondolo sotto il portico, tra il cigolio della catena e il sussurrare del vento tra le persiane aperte.
Dopo mangiato Ralph si coricava sul letto, la finestra aperta, le persiane socchiuse e la tenda bianca con il bordo in pizzo ricamato che dondolava cullata da vento caldo.

Restava per delle ore a fissare il soffitto, fantasticando, volando con i pensieri e la fantasia oltre i confini del mondo reale, attraverso gli spazi e i mondi infiniti che uno ad uno si generavano nella sua testa come un vortice che risucchiava il tempo, lo spazio, i sogni.

Continua

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Vortice di pensieri. Massimo Ginestri ©

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